Storia di Montichiari
Stando alle parole degli storici, Montichiari venne distrutta nel 382 dal Re dei Goti Alarico e nel 447 da Attila, Re degli Unni; a governare il territorio ai primordi dell'anno 1000 fu la famiglia Longhi, seguita poi da quella dei Malatesta che eresse Montichiari a principato.
Infine rimase sotto il diretto controllo della Serenissima dal Quattrocento al Seicento, periodo intervallato da un tentativo di conquista da parte della potente famiglia milanese degli Sforza.
Al declino della Repubblica Veneta seguì l'arrivo della figura di Napoleone Bonaparte che fece costruire nei pressi del centro abitato una caserma militare, ora distrutta.
La cittadina ebbe peso nella battaglia di San Martino e Solferino del 1859 che vide Napoleone III, allora Imperatore francese, e Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, combattere quella che viene tuttora ritenuta la più sanguinosa battaglia del Risorgimento nonché fondamentale episodio della seconda guerra di Indipendenza; fu proprio a Montichiari che venne decisa la strategia militare e si stanziarono le truppe degli eserciti piemontese e francese.
Gli abitanti si prodigarono per soccorrere i feriti e il presidente dell'ospedale costruito per la loro assistenza venne riconosciuto cavaliere della Legion d'Onore per l'aiuto ai soldati francesi.